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VITO C. – NOCERA TERINESE (CZ) – Testimonianza: “L' incontro con Caterina Bartolotta”

Quell’articolo giornalistico del “Quotidiano della Calabria” del 05 maggio 2008, riprodotto in più copie ed affisso su tutte le bacheche dell’ufficio presso cui lavoro, intitolato “La Madonna vuole una cappella” e, ancor di più, le commoventi foto di cui è contornato, hanno attirato la mia attenzione, la mia voglia di saperne di più, il mio desiderio di conoscere direttamente la veggente ivi descritta, risultata, poi, la moglie del caro collega Claudio Curcio, figlio di genitori entrambi noceresi.

Ed il buon “Claudione” ha fatto sì che il mio desiderio venisse esaudito, invitandomi a partecipare, un lunedì sera, alla recita del Santo Rosario presso un locale adiacente alla Chiesa di Santa Maria di Catanzaro, laddove, quasi dal nulla, ho avuto l’onore di sedermi accanto a Caterina, partecipando alla preghiera con una carica ed una emozione mai provate prima, in mezzo ai fedeli ivi intervenuti, in una atmosfera veramente celestiale, densa di solenne semplicità e con sottofondi “musicali” scanditi dalle incessanti palpitazioni dei cuori, dai sospiri ricchi di aspettative e dalla certezza assoluta di ritrovarsi lontani anni luce dall’incombente, devastante ed inquietante logorio della vita di ogni giorno. “Io sono un verme di terra”, queste le parole proferite da Caterina allorché la ho salutata con un sincero e sentito “baciamano”, terminologia che fa scattare le molle della più pura sensibilità e ti trasforma in un microscopio vivente attraverso il quale - ben al corrente di ciò che le accade, fin dall’età di 9 anni ogni Venerdì Santo - notare quella figura di donna semplice ed umile, dal perenne sorriso sulle labbra, pronta a rispondere a questa ed a quello, ad elargire parole e carezze di conforto, ad utilizzare il dialetto catanzarese per rendersi i più vicina alla gente, a ridursi minima tra i minimi, a nascondere i malanni fisici che la tormentano e che la costringono a frequenti controlli ospedalieri, a sorvolare in maniera veramente ammirevole sul “Grande Dono” che Nostro Signore ha voluto conferirle, a sacralizzare con gli occhi e col volto i suoi continui e frequenti contatti con la Beata Vergine Maria nella vesti di Maria Santissima della Purificazione, ad indirizzare il pensiero ai 4 figli che l’attendono a casa, ad innalzare la sincera e spassionata compartecipazione del caro marito totalmente dedicato a lei ed al suo modo di essere ed esistere per trasmettere a noi tutti i messaggi divini di cui è stata beatamente incaricata. Si è trattato di una esperienza fantastica, esaltante, commovente, una autentica doccia di purificazione della mente, un dolce tassello da aggiungere al proprio io, un rilancio sulle vie dell’amore umano, un perfezionare dei pensieri, delle opere e delle parole che certamente ripeterò per altre occasioni preferendola ad una serata al ristorante, ad una mezza giornata al mare, ad un convegno di politica, ad una gita, alla consueta passeggiata sul lungomare.

In fede

Vito C.

Nocera Terinese, 2 settembre 2008

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